Aprea: ideologa dell’aristocrazia
in lotta con la democrazia
La
scuola pubblica è ormai all’orizzonte, sempre più frequenti sono le
manifestazioni di studenti, genitori e insegnanti contro i tagli e le leggi che
il Ministero sta per mettere in atto, prima fra tutte la così tanto criticata
‘Legge Aprea’ (953). Questa proposta di legge consiste nella privatizzazione di
scuole pubbliche al fine di privilegiare quella privata. Nel contesto storico in
cui ci troviamo, ove predomina la crisi, tale legge non porterebbe altro che
scompiglio, e in molti saranno coloro che non potranno frequentare la scuola.
Stiamo dimenticando però che l’istruzione è un diritto del cittadino, l’era in
cui la cultura era dei nobili è finita da decenni. Non vogliamo uno stato in
cui a governare sia l’ignoranza. La scuola pubblica ha già subito numerosi
danni, e il tutto è successo davanti ai nostri occhi, senza che nessuno se ne
accorgesse. Il Ministero intende ripristinare le casse dello stato con il
nostro sudore e la nostra fatica, mentre i veri ladri si inebriano del loro
potere approfittandosi dei cittadini
onesti. Quelli che pagano siamo quindi anche noi studenti, costretti a frequentare
strutture non idonee alle normative, in classi di 30-35 e addirittura 40
studenti. Fare lezione diventa quasi impossibile sia per noi che per gli
insegnanti. Il lavoro del docente poi, è inoltre messo a repentaglio, data la
scarsa opportunità di lavoro causata dalla riduzione delle classi e dei tagli
al sostegno. Con la riduzione delle ore di sostegno infatti i docenti non
coprono le ventisette ore scolastiche settimanali che spettano ai disabili.
Ancora, la struttura pubblica della scuola è inadatta per il disabile anche a
causa dei bagni inaccessibili e delle barriere architettoniche che ostacolano
l’entrata nelle aule, e purtroppo la scuola non ha fondi per rimediare a queste
mancanze. Allora riuniamoci tutti in un unico coro per riprenderci quello che
ci spetta per diritto: il 14 novembre a Napoli ci sarà uno sciopero contro la
legge Aprea e i tagli ministeriali, sarà questa l’opportunità per ribellarci e
far si che la nostra parola conti.
Maria Delizia Griffo 3Z
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