Manco fosse una regola, sono solita stupirmi non appena
metto piede fuori casa. La sottoscritta abita lungo Corso Umberto I, a Casal di
Principe, e questa mattina, mentre si dirigeva a scuola, ha notato una cosa
alquanto insolita. Ero diretta verso Piazza Villa, dopo la quale si trova
scuola di mio fratello, e ad un certo punto ho notato un insolito individuo
poggiato ad un lampione. Ma non un individuo normale: un uomo costruito con
bottiglie di plastica, con la mano alzata in segno di saluto verso gli automobilisti.
Aveva occhi, capelli, bocca: un perfetto essere umano di plastica. Proseguendo,
dopo un attimo di stupore, ne notiamo un altro seduto su una panchina, di
fianco ad un anziano signore all’ombra degli alberi della piazza, che stanno
rigorosamente abbattendo tra l’altro. Seduto alla panchina di fronte la chiesa,
un altro di questi individui. Qui la domanda sorge spontanea: cosa diamine sta
succedendo per le strade del mio paese? Una probabile risposta m’è arrivata
subito alla mente: protesta. Tutti siamo a conoscenza del problema di Casal di
Principe e dintorni. Tutti siamo a conoscenza dei rifiuti che ci circondano, e
in proposito è stato fatto anche un corteo sabato 4 Ottobre, al quale abbiamo
partecipato anche noi studenti, in combutta con Legambiente. Ma ovviamente le
proteste non sono finite, e per una volta mi sento davvero fiera di una trovata
della gente del mio paese. Chiedendo delucidazioni al tabaccaio lungo il corso,
ho avuto conferma della mia tesi: qualcuno, non abbiamo scoperto chi, ma la
sottoscritta pensa si tratti di Legambiente, ha costruito questi individui di
plastica e li ha piazzati un po’ ovunque per Casal di Principe. E mi ha fatto
notare anche un’altra cosa: all’interno di questi manichini, c’è una macchia
nera. Chi nella trachea, chi all’altezza dello stomaco, un manichino donna
l’aveva in corrispondenza del seno sinistro. Ovvio, no? Le macchie nere
simboleggiano il cancro: la percentuale di morti per questa malattia, da queste
parti, è alta. Molto alta. Chiunque, in famiglia, ne ha almeno un caso. Ebbene,
questa cosa ci fa pensare. Quei manichini siamo noi, gente. E siamo noi che
stiamo morendo.
Rossana Schiavone
Bell'articolo, Rossana!
RispondiEliminaProprio un bell'articolo! Mi piace che ISCHOOL esprima esperienze e testimonianze di persone, che sanno cogliere e proporre l'obiettivo di una vita diversa.
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