venerdì 29 novembre 2013

Anastasia e Cin Cin ci parlano di loro

Proseguono le interviste per la rubrica Cultures of my (I)school, iniziativa che, per dirla in una maniera vivace ed entusiasmante, ha come scopo quello di scoprire la scuola di San Cipriano dal pesante velo tetro e di far scoprire i vari fili che vanno ad unirsi in un unico tulle colorato, vantando di un’ampia rete culturale.
Questa volta, ad essere intervistate, sono Anastasia e Quianjing (pronunciato  Cin Cin), due ragazze della prima L del liceo linguistico.
Ciao Anastasia! Ci parli un po’ di te?
Ciao, ho quindici anni, sto in Italia già il secondo anno, ho fatto terza media in San Cipriano, sto facendo liceo linguistico e studio quattro lingue e in genere conosco cinque: russo e ucraino conosco perfetto, inglese pure so molto bene, studio spagnolo, latino e italiano e voglio fare traduttore. Miei genitori pure stanno qua in Italia in San Cipriano, papà fa elettrico e mamma sta senza lavoro. Loro stanno qui da 13 anni e io già al secondo anno. Io a 13 anni stavo dai miei nonni e quando mia mamma è andata qua in Italia ha trovato lavoro e poi è venuto papà e sono contenta anche però io in Ucraina avevo tanti amici e ora li ho lasciati in Ucraina e adesso sono sola, dentro la scuola ce l’ho tanti amici però fuori dalla scuola sto sola. Fuori posso parlare solo con i miei amici con lo Skype, con internet. A me piace molto cultura giapponese. Voi conoscete che cos’è l’anime? Invece in Ucraina ce ne sono troppi di anima invece qui in Italia solo due. Ancora mi piacciono Manga.
E tu, Cin Cin?
Ciao, mi chiamo Cin Cin e sono in Italia un anno, sto facendo linguistico ma non capisce tanto lingua. In Cina io solo studio inglese e basta. Anche mia mamma e papà lavoro in casa e anche non uscire tante solo comprare qualcosa e uscire non parlare con italiano quindi in casa nessuno parla italiano. C’è un fratello in Cina più piccolo e vive con mia nonna.
Com’è stato il tuo approccio con l’Italia? Cos’hai provato?
·         Anastasia: Non ho provato tante cose nuove, è diversa, non mi trovo bene perché noi ascoltiamo musica diversa. Io ascolto Metal invece qua non lo ascoltano, ascolto Witch house..
·         Cin Cin : Primo giorno io molto molto felice perché venire Italia, quando io venni a Italia primo giorno molto contenta allora poi perché in Cina io dire Cinese e in Italia dire Italiano. Poi io uscire con altre persone e non capisci.
Siete riuscite a legare con gli italiani?
·         Anastasia: Sì.
·         Cin Cin: No. Con cinese.
I vostri genitori sono contenti del vostro essere approdati ad una cultura italiana?
·         Anastasia: Sì, perché se studio qua in Italia questi cinque anni, poi se finisco il liceo bene posso andare anche in Università qua in Italia e posso prendere lavoro da qualsiasi parte, invece se finissi la scuola in Ucraina potrei prendere lavoro solo in Ucraina. Invece dopo il liceo, se finisco bene, mia cugina mi ha detto che mi  può prendere a lavoro in Mosca. Mi piace tutte le materie tranne storia e geografia.
·         Cin Cin: Sì, perché in Cina io ero molto timida e loro vogliono me parlare con tante persona, studiare molto lingua e poi uscire, fare amicizia e conoscere.

Anastasia, tu prima hai parlato di differenza di mentalità, di gusto. E’ un punto a favore o a sfavore dell’Italia?
E’ un po’ in positivo e un po’in negativo. E’ negativo perché le persone sono un poco strane, non sono come noi. Da noi ci stanno delle cose che si capiscono senza parlare di queste cose invece qua te le devono chiedere, sono piccoli e non sanno parlare di loro. Qua è diverso tutto, il comportamento è un po’ brutto perché qua gridano ad esempio, e un po’ bello.
Una cosa che non ti piace dell’Italia..
·         Anastasia: Qua si studia di meno. In Ucraina ad esempio questo che passiamo adesso in matematica l’abbiamo passato due anni fa. Pure inglese in Ucraina abbiamo studiato di più, molto di più e adesso questo che stiamo facendo adesso lo so già. Là è troppo difficile. Posso raccontare della scuola là: io c’avevo una professoressa di matematica che prendevo sempre voti bassi perché non ho pagato per lei, per le lezioni. Alcune professoresse sono così. Io c’avevo solo due professoresse così. La scuola qua non si pulisce invece da noi ogni mese noi paghiamo per 30 euro per la scuola: è troppo pulita, troppo bella e troppo sistemata. In Ucraina le persone hanno un talento, ad esempio io so disegnare invece qui non si impegnano. Ancora una cosa sulla religione. Qua la pensano, invece in Ucraina no. Io non so la preghiera in ucraino invece qua sì, tutti vicino alla madonna.
·         Cin Cin: Non so. Poi mia famiglia non c’è religione.
Cosa ne pensi del professore italiano?
·         Anastasia: Sono troppo belli, cioè sono buoni, cioè insegnano bene, spiegano e mi trattano bene.
·         Cin Cin: In Cina il professore scrive tante in qua professore solo guardare un libro e spiegare ma in Cina non è così, il professore scrive tante in lavagna ma anche spiega. Questo invece è solo leggere e io non capito.
Cos’hai portato del tuo Paese in Italia?
·         Anastasia: Cioè, io a casa mangio cose ucraine però qua non le mangia nessuno tipo “Borsch”, è una zuppa rossa con insalata.
·         Cin Cin: Niente. Musica cinese. Mi piace molto. Qui mangiare riso, solo mattina no.
Tre cose per te fondamentali…
·         Anastasia: Le persone che ti possono capire, studio e famiglia.
·         Cin Cin: Famiglia, giocare in computer, amicizia.
A cosa pensi se ti dico “uguaglianza”?
·         Anastasia: che nessuno è uguale. Lo so che significa parola uguaglianza però quando vedo ucraini e italiani sono ancora diversi.
·         Cin Cin: Io penso che quando amico c’ha qualcosa e io non ce l’ha.
Conclude così la breve intervista che mira a creare agganci e comunicazioni all’interno della scuola come luogo di formazione di singoli individui ma che uniti diventano gruppo.


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