domenica 19 gennaio 2014

Io bullo, penso ed agisco così perché...

Ho preso spunto per questo testo dal libro ‘’IT’’ di Stephen King.
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Herny battibecca col proprio subconscio, che pare risultare un vero e proprio essere umano.
Molte delle sue domande non trovano risposta. 
Il ragazzo si ritrova semplicemente in balia degli eventi, privo del benché minimo appiglio al quale fare affidamento.


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Suppongo che sia la soluzione migliore. 
Papà ha sempre detto che, nella vita, bisogna farsi rispettare!
Lui sa come comportarsi, pendo dalle sue labbra.
<< Avresti qualche alternativa, Herny? >>
Chiudi il becco, Subconscio! 
Papà non è una persona cattiva, è nel giusto. 
È vero, mi terrorizza durante le sue sfuriate; talvolta, temo possa arrivare ad uccidermi- ma, hey! Sa cosa fa. Le sue azioni, risultano necessarie per portare ordine in famiglia. 
<< Te ne sei auto-convinto, ormai. >>
Non è autoconvinzione! 
È così! 
Punto e basta.

Il terrore. 
Tutto ruota attorno alla paura.
Trovo appagante il senso di potere scaturito dai loro sguardi. 
Mi basta un gesto più brusco del mio arto superiore, una smorfia tendente alle tenebre, un sussurro o un risolino. 
Percepisco il sangue scorrermi nelle vene ed il battito cardiaco in aumento, quando non reggono il confronto. 
Fuggono con gli occhi e con le membra! Tuttavia, non possono scampare ai pensieri, alle sensazioni, alla paura. 
È bello avere la situazione sotto controllo. È gratificante riconoscere che nulla mi sfugge, nulla mi sfiora o colpisce. 
<< Sai?
Hai ragione. >>
L’hai capito, finalmente.
<< Tutto ruota attorno al terrore. >>
Esattamente. 
<< Temi di provare le stesse sensazioni o le stesse esperienze che t’infliggono a casa. 
Non vi è abbastanza sicurezza in te. 
Le tue stranezze non possono essere contestate e sottolineate, se le persone si ritrovano tormentate.
Vero, Herny? >>
Stai zitto-
<< Martire anche al di fuori di quelle quattro mura! 
E chi te lo fa fare? 

Come sopporteresti le espressioni di scherno tinte sui volti dei tuoi compagni? 
Come riusciresti a gestire l’ira funesta del tuo genitore, una volta venuto a conoscenza del fatto che sei un debole? 
Come potresti reggere gli atteggiamenti gradassi dei tuoi coetanei? In particolar modo, del tuo migliore amico – o per meglio dire – del tuo secondo carnefice, Dean? >>
Dean non c’entra nulla! E lo sai!
<< Ti comporti da verme, ma non lo sei.
Sei spinto dai ricordi, dagli altri, dalla paura.
E Dean contribuisce pienamente a fervere il tuo terrore. >>
Lui mi capisce. 
È come me. 
<< Ti sei auto convinto anche di questo, eh? 
Chi si becca un ceffone se si contraddice il ‘’ Dio ‘’ Dean? 
Tu.
Chi deve sopportare le angherie e gli sfottò del ‘’ Dio ‘’ Dean?
Tu.
Chi, nonostante tutto, idolatra il ‘’ Dio ‘’ Dean come fosse un’entità superiore? 
Sempre tu, Hern. 

Entrambi conosciamo Dean! E sappiamo benissimo che le sue azioni, sono dettate dal puro gusto di farle!
Il tuo ‘’ migliore amico ‘’, è uno sbruffone considerevolmente carismatico, di bell’aspetto, apprezzato – sì o no – da tutto l’istituto, proprio per i suoi modi di fare assai poco rispettosi nei confronti altrui.
Egli individua il soggetto più debole, e lo massacra!
Non fisicamente, bensì, psicologicamente. 
Martella la sua vittima fino a farla arrivare al punto di rottura. 
Giusto perché, così, sarà stimato dagli altri.
Perché lo trova divertente. 
Perché è un incosciente decerebrato! 

Quello che ci rimette sei sempre tu- poiché, alle volte, vai oltre a ciò che racchiude la mente ( questo grazie ai begl’insegnamenti di papino ).
Dean, nel corso della sua vita, se ne uscirà immacolato! Dato che solo durante sporadiche risse, si darà alla pazza gioia. 
Tu resterai a reprimere i tuoi timori, tramutandoli in ira. >>
… lo so.
<< Bene.
Adesso-
Quel che mi chiedo, Herny, è: 
Perché non la fai finita col tuo bullismo? >>
L’hai già detto tu, mio caro Subconscio. 
Voglio stare solamente in pace. 
<< Non starai mai in pace se continuerai a fondare la tua esistenza su minacce e violenza! >>
Potrebbe andare peggio di adesso.
<< Precisamente!
E dunque, cosa farai? >>
Farò qualcosa.
Lo farò!
Se l’animo riuscirà a permetterlo, e se l’essenza reggerà il peso dei cambiamenti. 

Francesca Torino, Liceo linguistico N. Jommelli. (Aversa)

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