martedì 18 febbraio 2014

I giovani e l’orientamento


Nella vita di ogni persona ci sono momenti nei quali si è, inevitabilmente, proiettati verso la scelta di un percorso che cambierà ipso facto la tranquillità dell’esistenza. Ebbene il quinto anno di scuola secondaria superiore rappresenta il cosiddetto “punto zero”, per dirla con Kierkegaard, per centinaia di alunni che, proprio come me, si trovano in questi giorni nella condizione di studiare, per ultimare la preparazione in vista del fatidico esame di stato e, contemporaneamente, di riflettere per scegliere quale percorso universitario intraprendere per proseguire il cammino della vita. Una scelta difficile perché da essa dipenderà il nostro futuro! Gli istituti scolastici si attrezzano per rendere più semplice questo momento, si moltiplicano i corsi di orientamento che dovrebbero chiarirci le idee; eppure placano solo momentaneamente quel senso di incertezza che inevitabilmente ci assale. Quale facoltà scelgo? Sarò in grado di concludere quel percorso universitario? Troverò in quella facoltà la realizzazione di tutti i miei progetti e di tutte le mie aspirazioni? In questo clima di crisi economica ha senso investire le energie in un percorso universitario o sarebbe più conveniente incanalarsi nel mondo del lavoro, magari iscrivendoci ad un corso ITS? Di fronte a tutte queste esitazioni gli incontri-dibattito che regolarmente svolgiamo ci consentono di riflettere sulle varie offerte formative e non solo quelle proposte dalle università. Interventi e discussioni con i docenti di classe ci aiutano a riflettere sulle nostre potenzialità, sulle nostre inclinazioni e passioni e ci invitano a credere di poter realizzare qualsiasi progetto, senza allentare mai la presa. Ma poi restiamo soli di fronte al nostro punto zero e, soprattutto, di fronte alla consapevolezza che dopo la scelta ci sono i fatidici test da superare per iniziare finalmente il tanto agognato percorso universitario.
 Musto Tammaro Emanuele

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