lunedì 5 dicembre 2016

NO AL BULLISMO, SI' ALL’INTEGRAZIONE!



Il 10 novembre 2016, presso la scuola “Giovanni Pascoli” di Casapesenna,  si è tenuto un convegno per discutere di una tematica molto importante, che ci riguarda, in quanto  molto diffusa tra noi ragazzi, particolarmente in ambito scolastico: il bullismo. La definizione di bullo deriva dall’inglese “bulling” che significa aggressivo, esso consiste in una serie di episodi che si ripetono nel tempo tra chi agisce e subisce. Il bullismo è un fenomeno che abbraccia varie fasce di età. Inizia da bambini sotto forma di gioco e sfocia in età adulta in qualcosa di più grave. Il bullismo non è da sottovalutare, perché comporta conseguenze sia per la vittima che per il bullo stesso. Tali conseguenze sono di natura psicologica, perché la vittima subisce traumi e tende a chiudersi in se stessa e di natura fisica, quando subisce maltrattamenti da parte del bullo. I bulli sono persone deboli che riescono ad affermarsi solo con la violenza e sono deboli anche le vittime poiché non hanno stima di se stessi. È possibile distinguere:
- Il bullismo diretto ,che comprende attacchi espliciti nei confronti della vittima e può essere di tipo fisico  o verbale;
- Il bullismo indiretto ,che danneggia la vittima nelle sue relazioni con altre persone, attraverso atti come l’esclusione dal gruppo;
- Il cyberbullismo, quando azioni di questo genere avvengono attraverso internet (social network).
Gli insegnanti hanno un ruolo fondamentale nel prevenire ed evitare tali fenomeni. Infatti, l’alunno deve trovare il coraggio di esternare il proprio malessere e le proprie paure. Una delle soluzioni per questo fenomeno potrebbe essere favorire l’integrazione in un gruppo. Il gruppo è una dimensione identificatoria  e potrebbe divenire un punto fermo per la vittima che ha bisogno di sentirsi al sicuro. Sarebbe fondamentale stimolare l’autostima dei ragazzi, promuovere l’apertura verso la diversità e il rispetto nei confronti degli altri, insegnare ad affrontare i conflitti invece di negarli, spiegare l’importanza del rispetto delle regole di convivenza condivise.

Diana Diamanta
Ciccopieri Martina
D'Ausilio Francesca
Nobis Adriana
Schiavone Elena

Nessun commento:

Posta un commento